Disturbo Ossessivo-Compulsivo

Sentire un forte stato di ansia e di preoccupazione in un momento di difficoltà, ci porta inevitabilmente a cercare soluzioni che possano ridurre l'intensità della condizione che stiamo provando. La vita ci mette di fronte a doveri, impegni, difficoltà e incertezze. A volte cerchiamo di affrontarle direttamente; altre volte riusciamo solo a scappare, evitare, distrarci, perchè le sensazioni fisiche provocate da queste emozioni negative sono insopportabili. Ma quello che fuggiamo non svanisce.

Molte persone adottano dei comportamenti "antistress" per ridurre lo stato ansioso. Tali comportamenti sono soggettivi e cambiano da persona a persona in base a quello che funziona meglio.

Tra i disturbi d'ansia, il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (detto Doc) è certamente una condizione medica in cui il meccanismo sopra descritto è presente, ma in questo caso i comportamenti (detti compulsioni) sono illogici e vengono eseguiti, pur riconoscendone l'assurdità, solo per calmare l'ansia provocata da alcuni pensieri (detti ossessioni). Nello specifico il soggetto affetto da Doc manifesta le ossessioni, cioè pensieri intrusivi continui o immagini ricorrenti, considerati senza senso ma che non riesce a mandare via. Tali ossessioni attivano l'ansia al punto che l'individuo, per ridurla, deve compiere le compulsioni, cioè i comportamenti ripetitivi che fino ad allora hanno sempre funzionato per calmarsi. Il problema è che tale meccanismo è continuo e la compulsione blocca solo momentaneamente l'ansia e il pensiero ossessivo.

Ad esempio, l'ossessione per la pulizia maniacale che porta alla compulsione di pulire continuamente casa, l'ossessione per la paura di contaminarsi che porta a lavaggi delle mani ripetitivi, che la propria porta di casa non sia chiusa a chiave con continui controlli e verifiche, che si sia andati a letto senza avere spento il gas che induce ad alzarsi continuamente dal letto, sono situazioni comuni nel Doc. Pur avendo verificato il dubbio e l'incertezza attraverso la compulsione, in queste persone si insinua nuovamente il pensiero ossessivo che attiva il circolo vizioso OSSESSIONE-ANSIA-COMPULSIONE. Dato che la compulsione è l'unica cosa che fino ad allora ha funzionato per abbassare l'ansia, essi continueranno a compierla; e se non saranno nelle condizioni per poterlo fare, l'ansia e i pensieri ossessivi aumenteranno di intensità. Il Doc diventa pertanto la priorità e compromette il normale stile di vita in ambito lavorativo, sociale, familiare e sentimentale.

I Sintomi

Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo può manifestarsi con diverse ossessioni e compulsioni:

  • Controllo: le compulsioni sono innescate dal timore di non aver fatto qualcosa o per prevenire qualcosa di brutto. (Es. Spegnere il gas, chiudere le porte di casa, ecc.)
  • Contaminazione: lavarsi continuamente per paura di essersi contaminati o al pensiero di sentirsi sporchi. La paura può essere riferita al contagio e disgusto provato, oppure al senso di colpa per la possibilità di contagiare gli altri.
  • Ordine e Simmetria: difficoltà a sopportare disordine e disarmonia. Chi ne soffre tende a tenere tutto in ordine e secondo una simmetria maniacale (penne, matite, calzini, vestiti, ecc.)
  • Accumulo: le compulsioni sono riferite all'accumulo di oggetti e cose insignificanti da cui il soggetto non riesce a separarsi.
  • Superstizione: pensiero ossessivo e scaramantico eccessivo che porta le persone ad essere prigioniere di rituali superstiziosi ripetitivi (Es. contare i mattoni davanti a se mentre si cammina, piegare la maniglia tre volte prima di entrare in una stanza, pensare o non pensare a delle cose specifiche, dire o non dire alcune parole). Questi comportamenti scongiurano l'esito negativo degli eventi quotidiani. Pertanto non farli equivale all'aumento esponenziale del livello d'ansia.
  • Compulsioni mentali: rituali mentali (Es. contare, pregare, formule, pensieri ripetitivi) che servono a ridurre l'ansia che può essere innescata da una delle ossessioni precedentemente descritte.

La terapia cognitivo-comportamentale è indicata per il trattamento di tale disturbo perchè agisce a livello cognitivo, con una ristrutturazione dei pensieri ed una graduale accettazione del dubbio associato al pensiero ossessivo, a livello emotivo, educando il soggetto a gestire l'ansia e le emozioni negative innescate dall'ossessione, a livello comportamentale, aiutando ad affrontare gradualmente l'oggetto e le situazioni temute e abituando il paziente ad una nuova modalità di gestione delle compulsioni che perdono di importanza.


Dott. Martino Miccoli
Psicologo Psicoterapeuta a Reggio Emilia



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